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11 – pianificate pianificate pianificate

….e ancora, pianificate!
In questo periodo pieno di incertezza, in cui è difficile fare dei progetti a lungo termine, ed in cui sembrerebbe inutile fare dei progetti, ebbene proprio in questo periodo bisogna più che mai pia-ni-fi-ca-re !!!
Mi riferisco ai due aspetti della vita quotidiana: la vita privata (famiglia, spese, vita personale in genere) e la vita lavorativa, ovviamente.

Della vita quotidiana ho parlato in questo articolo che prova a dare delle indicazioni di massima su come ottimizzare le uscite (che io puntualmente non seguo, ma vabbé…); della vita lavorativa cercherò di parlarne ora.

Per prima cosa bisogna mettere a fuoco con precisione il proprio obiettivo. In questo caso, nel vostro caso l’obiettivo minimo è semplicemente (si fa per dire) arrivare a coprire almeno l’80% delle spese sostenute nel mese (vedi articolo sulle spese)

Perché 80%? Perché non è realistico immaginare di coprire immediatamente il 100% delle spese, e neanche che si riesca nel corso dell’anno a coprire sempre il 100%, quindi diciamo che in linea di massima, una volta coperta quella percentuale, voi non rischiate di trovarvi con la corrente elettrica staccata od a patire il freddo d’inverno.

Lo so, sembrano ragionamenti da “ultimo sopravvissuto”, ma il mondo è cambiato e ve lo dice uno che ha iniziato a lavorare nel momento in cui migliaia di aziende hanno iniziato a chiudere, e tra mille difficoltà dopo 10 anni è ancora in piedi.

Bisogna accontentarsi
(e non dico di essere rinunciatari, attenzione!) di ciò che il momento storico offre (non fatemi essere volgare) e cercare di raggiungere, anche nudi alla meta, l’indipendenza economica (per alcuni altrimenti detta: pensione) senza ammalarsi o morire prima!

Bene, fissato questo obiettivo minimo, ognuno di voi avrà una quota di euro da racimolare nell’arco del mese. In base al proprio tenore di vita precedente, ai soldi messi da parte, al tipo di rinunce che si possono fare e non fare, ognuno di voi avrà una cifra da raggiungere entro la fine del mese.

A questo punto bisogna semplicemente fare un calcolo per stabilire a quale data si arriverà allo zero assoluto. Intendo, se ho 10mila euro da parte, ne spendo 1500 per le mie spese, ne guadagno 0, a cavallo tra il 6° ed il 7° mese sono in rosso.
Se invece, inizio a guadagnare 100 euro il primo mese, 200 il secondo ed il terzo, 100 il quarto e 400 il quinto e il sesto mese, ed ho pagato l’80% delle spese, sarei dopo 6 mesi a:
10000-(1500*6*0,8)+100+200+200+100+400+400=4200 euro, e potrei andare avanti ancora 5 mesi prima di finire i soldi (guadagnando sempre 400 euro al mese, ovvero meno di un terzo di ciò che mi serve per vivere).

Dove voglio portarvi con questo ragionamento?  Ad un concetto: cercate SUBITO un modo per iniziare a portare a casa anche solo 100 euro al mese. Il come non posso dirvelo perché varia in base a ciò che sapete fare quindi sarebbe stupido dirvi “aprite la partiva iva e fatturate!”, però posso darvi dei consigli di massima su cosa non fare (esperienza personale insegna).

In base poi alle vostre spese mensili ed a quanto avete messo da parte, avrete il termine massimo entro il quale raggiungere la vostra indipendenza economica. Se spendete 3000 euro al mese e avete da parte 100 euro, siete dei pazzi. Se spendete 900 al mese e avete da parte 10000 euro al mese, avete sicuramente più tempo a disposizione, ma non sedetevi sugli allori, il tempo corre.

6 – controllare le spese

Mi accorgo che moltissime persone, anche coloro che hanno un lavoro e quindi uno stipendio, non sanno assolutamente quanto spendono mediamente al mese. Questo li porta ad una situazione in cui ogni spesa imprevista (imprevista per loro) li mette nel panico.

Quando avevo 17 anni lavoravo in un negozietto di computer e facevo mediamente 3 ore al giorno di lavoro al pomeriggio. Prendevo 180 – 200 euro al mese. Allora, siccome era l’unica mia entrata, dovevo capitalizzarla al massimo. Così, su un foglietto di carta, mi segnavo ogni volta che tiravo fuori qualche euro. Alla fine dell’anno avevo esattamente la situazione contabile. Certo, non avevo decine di movimenti al giorno, però di contro dovevo poi farmi tutti i conti a mano. Adesso esistono applicazioni per il controllo del bilancio familiare o molto banalmente app che fanno da blocco note per segnarsi le spese.

Ecco, cercate di farlo anche voi, specie adesso che le entrate sono diminuite o sono cessate del tutto. Non voler guardare quanto in famiglia vi esce al mese non serve a niente. Affrontare la realtà dei fatti è sì, frustrante, ma più avrete un’idea precisa di quanto vi costa vivere più riuscirete a restare a galla.

Vi propongo un elenco di voci di costo. Alcuni sembrano una tantum ma non lo sono. Se cambiate auto ogni 10 anni per esempio, questa per voi avrà comunque un costo “mensile”. Vuoi per il finanziamento in atto, vuoi perché comunque nell’arco di 10 anni dovrete cambiarla.

  • affitto di casa / mutuo
  • condominio
  • gas
  • luce
  • acqua
  • internet
  • telefonino
  • assicurazione auto
  • tassa rifiuti
  • assicurazione casa
  • bollo auto
  • carburante
  • sigarette / tabacchi
  • sky / mediaset
  • telefonino
  • computer
  • auto
  • telepass / autostrada
  • dentista
  • vestiti
  • spesa supermercato
  • barbiere / parrucchiere
  • cena fuori / colazioni fuori
  • vacanze
  • finanziamenti in atto
  • carte di credito

poi, chi ha la partita iva, deve considerare anche almeno queste voci:

  • INPS
  • contributo commercianti
  • commercialista

e non sto considerando i costi di gestione dell’attività, ovvero auto / furgone aziendale, etc… altrimenti verrebbe fuori un altro elenco quasi identico a quello sopra.

come vedete ho messo anche voci apparentemente non mensili, come computer, auto, dentista, vestiti, barbiere, vacanze. Vi faccio questo esempio: se andate dal dentista una volta all’anno per la pulizia o per un controllo, spendete 80 / 100 euro. Bene, per me sono 8 euro al mese. Se cambiate le scarpe una volta all’anno, spendete 50 / 60 euro? Per me sono 5 euro al mese. E così via. Più elementi inserite in questo elenco, meno sorprese avrete.

Prendete delle buste, scriveteci sopra queste voci, mettete i rispettivi soldi dentro quelle buste ogni mese. Se ci riuscite siete degli eroi, io lo ho fatto per circa un anno e quando mi arrivava il bollo auto o l’assicurazione, prendevo la busta e pagavo coi soldi della busta. Figata vero? Poi ci vuole costanza, cosa che a me manca. Ma a gennaio ricomincio. Se toglierete i soldi da quelle buste per fare altro vuol dire che dovrete per forza di cose rinunciare a qualcosa.

Fate bene i conti di quanto vi esce e di quanto vi entra. Io mi sono accorto che facendo la spesa presso un supermercato piuttosto che un altro andavo ad abbattere le spese dai 100 alla settimana ai 150 – 200 al mese. Si certo tutti vorremmo comprare la carne di prima scelta e il pesce fresco, sono d’accordo. Ma si può sempre diminuire la frequenza con la quale si fanno queste cose.

Pianificate la spesa al supermercato. Quando si sta bene economicamente, si buttano anche via un sacco di cibi scaduti, pane secco, salumi lasciati aperti, formaggi un po’ induriti o con un po’ di muffa. Pianificate la spesa in base ai giorni della settimana, non buttate via il cibo.

Controllate la vostra auto, potrebbe essere che per ciò che fate sia troppo grossa o vi faccia spendere troppo. Potreste addirittura valutare di cambiarla prima che le finanziarie si accorgano che siete senza lavoro. Io avevo un’Audi A4 Avant del 2000, 1.9 TDI. Mi piange ancora il cuore se ci penso, che gran macchina… Però ormai era tutta scassata, consumava un sacco, beveva olio, ne aveva sempre una. Mi sono preso un pandino van a gas, e praticamente facendo i conti, il costo mensile di mantenimento dell’Audi + carburante è uguale o di poco inferiore a quanto pago di rata + carburante della Panda. Morale: auto nuova, stessi soldi che escono. Senza considerare che avrei dovuto comunque cambiare auto prima o poi.

Siate elastici. La vita non va sempre migliorando, ci sono periodi anche lunghi in cui si può vivere nel benessere, periodi in cui bisogna ridurre le proprie pretese. Quando mio padre mi parlava degli anni ’80 (lui aveva l’età che ho io ora e io ero lì per nascere) mi diceva che aveva sempre 600 – 700 mila lire in tasca. Certo, l’inflazione era al 16%, i soldi ti si consumavano in tasca, quindi dovevi spenderli prima che si svalutassero. Noi siamo stati per vent’anni quasi su uno standard di vita da medio borghese, e 20 anni sono tantissimi. Poi le cose sono andate peggiorando, gli anni peggiori sono stati tra il 2008 e il 2009. Ma poi piano piano ci si è riadattati al nuovo regime, e con i soldi che prima non ci sarebbero mai bastati siamo arrivati quasi sempre a fine mese. Che fatica però.

alla prossima