12 – diffidate da soluzioni troppo facili o troppo difficili da realizzare

ho appena compiuto 33 anni e so che già devo fare i primi bilanci della mia vita. Ho una moglie, due figli, molti finanziamenti, tante scadenze, infiniti problemi da risolvere ogni giorno (piccoli e grandi), ma ancora il fisico che mi regge, la salute che non mi abbandona e tante energie da spendere.

Mi sento fortunato
innanzitutto perché sono arrivato a fare il mio lavoro per caso e assecondando una mia passione, ma anche perché credendoci fino in fondo e rischiando su di esso moltissime energie ho raggiunto una “specie” di indipendenza economica ormai da 8 anni. Per indipendenza economica intendo mantenere una famiglia senza ricorrere all’aiuto dei genitori o parenti. Banche, istituti di credito, fisco e tutto il resto sono esclusi.

Tutti i problemi che affronto ogni giorno fanno ormai parte della mia vita e riempiono le mie giornate
. Se non ci fossero mi sentirei angosciato dal non fare nulla, se fossero di più probabilmente mi verrebbe un esaurimento nervoso, ma per ora tengono la “pentola a pressione” del mio cervello in pressione, appunto. E va bene così, ma solo se l’obiettivo finale è quello di arrivare ad una qualità di vita migliore con uno sforzo minore, o “diverso”. E come “dead line” mi sono dato i 40 anni.
Questa lunga premessa-sfogo dovrebbe servire a farvi capire, cari 50 enni e non, che non esiste una attività che, iniziata, porta subito ad essere autonomi, economicamente indipendenti, liberi dalla schiavitù del posto di lavoro. Servono sempre sacrifici, controlli costanti, verifiche, impegno, e chi più ne ha più ne metta.
Quando leggete su internet la storia del 16 enne che molla tutto e un anno dopo è milionario non pensate che questa persona abbia avuto un’idea così brillante che nessuno aveva avuto ed è diventato come per magia milionario. Dietro ci sono sempre investimenti, pianificazioni, progetti magari tenuti per anni nel cassetto, finanziatori, etc..
Ma noi siamo persone semplici, noi cerchiamo di arrivare a fine mese, giusto? Non ci interessa guadagnare 1 milione di euro all’anno, ci basta (in questo momento) poter pagare tutte le bollette e avere i soldi per comprare le sigarette (smettete di fumare intanto).
Io purtroppo vedo ancora adesso persone, per lo più della vostra età, 50 enni convinti che:
– su internet si fanno i soldi
– i bitcoin sono il futuro
– apro un sito e il giorno dopo mi arrivano nuovi clienti
– esiste un sistema per sbancare il lotto
– vendi cosmetici, creme, diete e diventi ricco
e cosi via
Esistono sicuramente casi di persone divenute famose grazie al web (farò un articolo a parte), di gente arricchita con i bitcoin e di siti che appena aperti hanno sbancato il mercato, ma sono solo pochissime storie di successo rispetto a milioni di tentativi, e per giunta con alle spalle sempre grossi, grossissimi investimenti.
Ne ho sentite veramente di tutti i colori in questi anni: truffe mascherate da opportunità di lavoro, offerte di lavoro al limite del ridicolo che promettono migliaia di euro al mese di guadagno. Purtroppo in periodi economicamente incerti gli “sciacalli sociali”, ovvero coloro che sfruttano i bisogni delle persone di lavorare, trovano terreno fertile. Ti offrono di vendere aspirapolveri, macchine del caffè, case, creme, bitcoin. Chi casca per necessità in queste ragnatele di vendita inizia a propinare questi prodotti (per altro anche di buona qualità, attenzione) ad amici e parenti. Poi, non avendo assolutamente una idea di marketing o di business si perdono nel nulla e alla fine hanno solo arricchito il datore di lavoro che non fa altro che prendere altre persone e ricominciare da una nuova rete di amici e parenti. E’ emblematica, per chi si ricorda, la frase del film di Checco Zalone, “Sole a Catinelle”: – Zalone, hai finito l’entusiasmo? – No, ho finito i parenti. (Farò un articolo anche sui suoi film)
Quale è, allora, l’atteggiamento più corretto da avere di fronte a questa marea di finte soluzioni? Semplice, il segreto sta nel conoscere il fatto che sono soluzioni spesso molto temporanee e con poca prospettiva se non si affrontano con un atteggiamento IMPRENDITORIALE.
Facciamo degli esempi.
Situazione tipo: Trovate un annuncio per venditore di macchine da caffé. Vi presentate, vi danno una macchinetta in dotazione e vi accompagnano dai primi vostri clienti, che sono guarda caso i vostri più stretti parenti / amici. Fate le prime 3 o 4 vendite nel giro di una settimana, raccogliete 600 euro in una settimana e pensate “cavolo, 600 alla settimana sono 2400 al mese”. Sbagliato. Le prime 4 vendite sono quelle a cui puntava il datore di lavoro, e che non avrebbe MAI concluso se non tramite VOI, che siete il vero veicolo di vendita. Sarebbe stato meglio chiedere 100 euro a ognuno delle vostre “vittime” invece che vendergli la maledetta macchinetta del caffè. Ma ormai è fatta…
Atteggiamento più corretto: Trovate un annuncio per venditore di macchine da caffé, vi presentate e vi fate dare la macchina in dotazione. AVETE UNA STRATEGIA DI MARKETING ben definita e valutate quali sono le zone dove poter vendere questa macchinetta del caffé, cercate possibili clienti tramite mailing, social, tramite un sito web, telefonate, decidete voi. Vi tenete gli amici e i parenti come ultima risorsa perché non c’è cosa più odiosa di avere un parente che vuole venderti per forza qualcosa. Intanto che fate maturare i semi che avete piantato cercate altri prodotti da vendere. Ma sapete già che è un lavoro che necessita di una rete di contatti per iniziare e che se foste così bravi da renderla produttiva, potreste applicare il vostro metodo a praticamente qualsiasi prodotto da vendere.
in questo esempio molto semplificato si capisce però già bene che non sono lavori adatti a tutti. Non tutti abbiamo la faccia tosta, il fegato di bombardare la gente con il nostro prodotto, quindi è un tipo di lavoro che mi sento di sconsigliare se non si ha il tipo di atteggiamento giusto.
Quindi, evitate soluzioni che sembrano troppo facili, a meno che non sappiate già in partenza, che sono solo dei palliativi.

Evitate soluzioni disperate, come giocare i gratta e vinci, le lotterie, le macchinette, il lotto, e tutte quelle porcherie che arricchiscono solo il banco, ovvero lo stato. Non serve che vi faccia il conto delle probabilità di vincita, vero? Se esistono da così tanto tempo e continuano a crearne di nuove, EVIDENTEMENTE è perché chi ci guadagna non siete certo voi, no? Servono solo a darvi la speranza di una grossa vincità che non capita praticamente mai e in compenso vi danno in continuazione la frustrazione della sconfitta.

Evitate soluzioni troppo complicate perché non siete dei miliardari che possono buttare via qualche milione per un progetto come voi spendereste un euro per un caffé.

Rimanete con i piedi per terra, sempre!

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