Ok veniamo al punto.
Prima di tutto voglio mettere a disposizione di chi entrasse in questo sito l’esperienza vissuta da mio padre, ovvero quella di trovarsi nel mezzo del cammin di vostra vita, senza lavoro.
Infatti se state leggendo queste righe, è quasi sicuramente perché cercate un lavoro adatto a voi, avete più o meno 50 anni, e avete già mandato qualche decina di curricula senza successo.
In scondo luogo, oltre alla mia storia (che può interessarvi relativamente e che serve solo a farvi capire che “succede un po’ a tutti”), vorrei cercare di mettere insieme dentro questo luogo virtuale quante più idee possibili possano venire in mente a noi e a voi per fare in modo che possiate trovare una indipendenza economica nel minor tempo possibile.
Vi ricordo a tal proposito che io faccio parte della generazione del “meglio un uovo oggi…”, quindi sono portato sempre a pensare al breve termine, alla giornata, alla settimana al massimo. Sembrerà stupido ma sarà questo atteggiamento che potrà aiutare a portarvi fuori dal tunnel.
Ultimo obiettivo sarebbe quello di creare una rete tra le persone che inizieranno a frequentare questo sito in modo da poter diventare un punto di riferimento per chi cerca persone mature, esperte, affidabili e concrete. Voi, appunto.
Riprendiamo però il filo del discorso. Vi racconto brevissimamente cosa è successo nella mia famiglia.
Mio padre, persona di vasta cultura e da sempre esempio di vita e di moralità per noi figli, ha quasi sempre lavorato come dipendente con mansione di contabile, capo contabile, etc. Nelle poche volte che ha provato a mettersi in proprio, vuoi per scelte di collaboratori sbagliate, vuoi per scarso spirito imprenditoriale, non gli è andata bene. Per essere un libero professionista o un lavoratore autonomo devi essere un po’ figlio di puttana, e lui non ha mai avuto questa indole.
Così, superando periodi più o meno lunghi di disoccupazione (anni ’90), ci siamo spostati a Milano, grazie ad un lavoro per mio padre da dirigente in un’azienda di arredamenti della Brianza.
Era il 1992, avevo 8 anni. Dal 1992 al 2002, per 10 anni esatti mio padre lavorò come dirigente, noi mantenemmo un tenore di vita dignitoso (non siamo gente che sperpera ma con 3 figli ci vuole un attimo a non avanzare niente). Facevamo le nostre vacanze di 2 settimane ad agosto e niente di più.
Nell’agosto del 2001 (avevo 17 anni) mio padre mi commissionò un piccolo sito per aprire il mercato della azienda di arredamenti in America. Iniziammo a prendere contatti e verso i primi di settembre avevamo già inviato del materiale informativo oltreoceano.
Poi accadde l’11 settembre. Tutti i contatti che avevamo raccolto crollarono insieme alle torri. Si fermò tutto. L’azienda di mobili, già in declino, finì in liquidazione nel giro di un paio di anni.
il 29 maggio del 2002 mio padre venne licenziato all’età di 53 anni e 9 giorni. Non percepì praticamente nulla della indennità di mancato preavviso e della liquidazione che gli sarebbe spettata. Andò in causa e dopo diversi anni gli riconobbero una percentuale molto ridotta di ciò che gli sarebbe spettato.
Era un periodo in cui ancora l’economia “tirava”, ma purtroppo per un over 50 come lui fu praticamente impossibile rientrare nel mondo del lavoro, tranne che per qualche breve periodo. In 13 anni di sostanziale precariato (dal 2002 al 2015) ha svolto quasi ogni tipo di mansione, dovendo scendere più volte a compromessi quasi umilianti e riunciare a mettere al servizio della società l’esperienza e la professionalità maturate nel corso della sua carriera.
Il mese scorso, 13 anni e 4 mesi dopo quel maggio del 2002, mio padre ha ritirato la sua prima pensione.
Gli anni sono lunghi, specie se sei un ragazzo che ne ha 17 e vorresti andare in giro e spaccare il mondo (non come i black block, intendiamoci….). Nonostante queste difficoltà ho terminato gli studi al liceo e ho quasi finito quelli di Ingegneria. (ma per questo discorso farò un altro sito per persone che non hanno terminato l’università ad un passo dalla laurea, promesso!)
Mi sono però sempre chiesto quale fosse il motivo del fatto che in 13 anni mio padre non sia riuscito a raggiungere l’indipendenza economica, se non per qualche breve periodo. Non mi capacitavo (io ma penso soprattutto lui stesso) di come una persona così in gamba, di cultura e di professionalità rare, non riuscisse a trovare un posto di lavoro, anche sotto le sue richieste. La risposta probabilmene non l’avrò mai, ma alcune teorie le ho elaborate e cercato di verificare negli anni trascorsi. Attenzione, non parlo solo del dubbio che i suoi curricula inviati non fossero incisivi, ben scritti e facili da leggere. Parlo anche e soprattutto del fatto che i lavori che ha trovato non gli hanno mai dato la sicurezza di un’entrata fissa regolare tale da poter pensare di essere “uscito dal tunnel”.
Per questo motivo vorrei che ognuno di voi che abbia la curiosità di leggere queste pagine e si trovi nella situazione in cui si è trovato mio padre non debba rischiare di aspettare 13 anni o più per ritrovare la dignità conquistata con anni di lavoro ed una indipendenza economica perduta da un giorno all’altro.
spero di avervi chiarito perché VI CAPISCO, e perché sento quasi un bisogno fisico di scrivere queste pagine.
alla prossima, le premesse ci sono quasi tutte, possiamo cominciare con le prime considerazioni.